Ciro Dammicco

Per discutere di attori, conduttori, showgirl, compositori, doppiatori, ecc.
Rispondi
Avatar utente
BubbleGum TV
Messaggi: 329
Iscritto il: sab mag 05, 2012 0:52

Ciro Dammicco

Messaggio da BubbleGum TV »

Immagine
Ciro Dammicco (1981)
E' il momento di... Daniel Sentacruz Ensemble (tratto dalla rivista Skorpio, 1977).
Correva l'anno 1974, quando il mondo musicale italiano fu scosso da un disco che in poche settimane vendette nella sola penisola qualcosa come centomila copie. Il disco era "Soleado" e la cifra era considerevole. E non era che l'inizio: "Soleado" infatti varcò ben presto i confini imponendosi in tutto il mondo (a tutt'oggi, sempre secondo i discografici di "Soleado" sono state prodotte in tutto il mondo ben trenta versioni per un totale di sei milioni di copie vendute). Interprete del disco era un misterioso Daniel Sentacruz Ensemble, di cui nessuno sapeva niente, e ciò era più che sufficiente per eccitare la curiosità di chiunque. Tutti si diedero da fare per scoprire chi mai si celasse dietro quell'enigmatico pseudonimo, ma la cosa si rivelò più difficile del previsto. Fu un crescendo spasmodico di indagini, di domande, per intere settimane il Paese sembrò sull'orlo del collasso, poi, quando già si era nominata una commissione d'inchiesta, proprio allora il mistero fu svelato: Daniel Sentacruz era Ciro Dammicco, un cantautore che, non avendo trovato il successo sperato, aveva avuto la geniale pensata di recuperare una sua vecchia canzone passata quasi inosservata ("Le Rose Blu"), di cambiarle il titolo, l'orchestrazione, l'atmosfera e di riproporla così. Già, Daniel Sentacruz era Ciro Dammicco...
Dopo aver abbandonato prematuramente gli studi in ragioneria ed aver seguito suo padre, il direttore d'orchestra e pianista jazz Antonio Dammicco in in varie tournée per il mondo, Ciro Dammicco inizia la sua carriera di musicista come batterista nell'Orchestra della Rai di Milano. Nel 1970 viene ingaggiato da I Bisonti in seguito alla defezione del tastierista del gruppo, e nello stesso anno contribuisce alla fondazione dei "Flora Fauna e Cemento". Nel 1973 pubbica il suo primo album da solista "Mittente" ed insieme al batterista Gianni Calabria, al chitarrista Peppo Gellera e al bassista Gianni Minuti fonda un nuovo gruppo chiamato "Zona Verde". L'anno successivo fonda il "Daniel Sentacruz Ensemble", riunendo alcuni musicisti provenienti dai gruppi a cui aveva preso parte in passato. La scelta dello pseudonimo "Daniel Sentacruz" serviva a conferire un tocco esotico al gruppo, sulla scia del successo dei gruppi stranieri nelle classifiche italiane.

Alla fine del 1981 in Italia esce il suo secondo ed ultimo album da solista "Gente", dal titolo dell'omonimo brano scritto dal paroliere Alberto Testa. Successivamente intraprende la carriera di produttore televisivo, e per il suo ritorno alla musica bisognerà attendere il 1993, quando con il musicista brasiliano Luiz Lima scrive e produce (con lo pseudonimo Oric Zacar) l'album "Ôlho Mágico".
Nel 1982 si trasferisce in California, dove raggiunge la sua famiglia impegnata nella gestione di un ristorante italiano a Beverly Hills, e vi resta per circa due anni. In trasferta a Los Angeles si occuppa di realizzare insieme al produttore italiano Daniele Baima Besquet (scomparso nel 1995) alcuni servizi televisivi a tema musicale e cinematografico per la seconda stagione del programma TV "Popcorn", trasmesso da Canale 5 a partire da Ottobre del 1982. Insieme al paroliere Alberto Testa e al compositore Shuki Levy lavora agli adattamenti italiani di diverse sigle televisive presso lo studio di registrazione Sound Connection della Saban Records, ed insieme alla produttrice Jehan Agrama alla produzione di diverse colonne sonore per i titoli nel catalogo della Agrama Film Enterprises (rimasti inediti).
Nel 1984 rientra in Italia e contribuisce alla fondazione del canale televisivo musicale Videomusic, del quale viene nominato direttore artistico. Negli anni successivi Daniele Baima Besquet reclama la parternità dell'ideazione del canale musicale italiano, citando in causa la famiglia Marcucci (propretaria del canale). Dammicco intanto continua in giro per il mondo il suo lavoro nell'ambito delle nascenti televisioni musicali ispirate al successo americano di MTV, facendo tappa tra l'altro anche in Brasile. Nel 1986 cura la produzione delle rubriche di Retecapri Musica e Cinema tra cui "Superstar in Concerto", "Pop Ten", "Cine News" e "Film Chart". Successivamente, iniseme a suo fratello Stefano, fonda la società di produzione cinematografica "Eagle Pictures", ceduta nel 2007 all'imprenditore televisivo Tarak Ben Ammar.

Relativamente alla produzione di sigle televisive italiane, tra quelle firmate da Ciro Dammicco si possono annoverare, in ordine cronologico:
  • "Darkness" quale sigla de "La Domenica Sportiva" (1977, Zacar Orchestra);
  • "Uffa Domani È Lunedì" quale sigla dell'omonimo programma TV Rai (1978, Daniel Sentacruz Ensemble);
  • "Pepper" quale sigla del telefilm "Police Woman: Agente Pepper" (1979, Daniel Sentacruz Ensemble);
  • "Laverne & Shirley" quale sigla dell'omonimo telefilm (1980, Romina Power);
  • "Il Magico Mondo di Gigi" quale sigla dell'omonimo cartone animato (1982, accreditato in video come Ciro D'amico, adattamento italiano);
  • "Lamu" (titolo provvisorio) quale sigla del cartone animato "Lamu la Ragazza dello Spazio" e "Super Lamu" (1982, non accreditato in video, interprete ed adattamento italiano);
  • "Ulisse" e "Ulisse delle Galassie" quali rispettivamente sigla di apertura e chiusura (non trasmessa in TV) del cartone animato "Ulisse 31" (1982, interprete con pseudonimo Superbanda).
Da segnalare anche "Un Sospero" dei Daniel Sentacruz Ensemble, utilizzata come tema dello spot televisivo della Grappa Bocchino, "Sono Sulla Strada Del Tuo Cuore" scritta nel 1976 per l'attore Kabir Bedi protagonista dello sceneggiato TV "Sandokan" ed infine "Ricordando King Kong" (di Maspes), inserita in un'antologia di sigle televisive.
In Super Classifica Daniel Sentacruz Ensemble: Estate insieme in roulotte con "Linda"
(di Gherardo Gentili, tratto dalla rivista TV Sorrisi e Canzoni, 1976).

I Daniel Sentacruz Ensemble sono otto e ciscuno ha una precisa personalità. Ma non avrebbero mai potuto riunirsi e andare così d'accordo se non ci fosse una mente direttiva, una sostanza coagulante. E questa sostanza si chiama Ciro Dammicco, capo del gruppo, autore delle canzoni. Ciro è quel che si dice un carattere. Per lui vale la massima che si ripete spesso a proposito di tutti coloro che si sono fatti un nome: "Avere carattere significa avere un brutto carattere". Per quanto ci riguarda, Ciro è un amico. Ma l'amicizia non ci ha impedito di svolgere una piccola inchiesta. Un addetto stampa ha dichiarato: "Sa di valere e si fa valere". Un giornalista: "Un giorno è cordiale e alla mano, un altro non ti fila neppure". Uno che lo conosce bene: "E' un piantagrane". Un collega musicista: "Non ammette di sbagliare e non accetta consigli". Gli unici che si rifiutino di esprimere giudizi sono quelli del gruppo. Ne parlano soltanto bene. Condizionati, strumentalizzati, spaventati? No, soltanto conquistati dalla personalità di Ciro. Il successo si è fatto attendere. Quando nessuno sembrava accorgersi di lui, Ciro scriveva già bellissime canzoni. Musicista di razza, vedeva i colleghi affermarsi, salire, prima come autori e poi come cantautori. Lui poco o niente. Doveva accontentarsi di restare dietro le quinte. Un uomo tutto di "routine". C'è voluto "Soleado" ad accendere la miccia. Milioni di dischi venduti in tutto il mondo nelle varie esecuzioni: il motivo giusto e per un adeguato lancio internazionale. "Aguador" era sulla scia del primo. "Linda Bella Linda" ha rimescolato le carte. Anzitutto è uscito a fine inverno e per di più a Sanremo. Noi lo sentimmo per la prima volta alle prove, e fummo subito colpiti dalla straordinaria carica di ritmo e di vitalità contenuta nel motivo: una musica elettrizzante, un testo che pareva sprigionarsi da quella elettricità, facendo scintille. Gli interpreti, belli, appassionati ed entusiasti, trasformavano la canzone in un inno alla vita e alla giovinezza. Stranamente, il motivo sembrava destinato a passare senza lode e senza infamia, come tanti altri. Invece, dopo Sanremo, è decollato come un reattore e ha raggiunto l'estate mantenendosi ad altissima quota in superclassifica. Esempio più unico che raro per un pezzo sanremese pieno di grinta. La grinta di Ciro.
Voci e volti. Ciro Dammicco: come un vino pugliese... per chi se ne intende (di Claudio Lippi, tratto dalla rivista Il Monello, 1973).
Claudio Lippi: Come sei entrato nel moondo della musica leggera?
Ciro Dammicco: Sono figlio di un pianista e direttore d'orchestra, quindi ho sempre sentito parlare di musica in casa mia, tanto che per conto mio mi misi a studiare pianoforte senza chiedere niente a mio padre. Ho studiato cinque anni ed ero orgoglioso di fare tutto da solo. Ma oggi che sono sono maturato mi pento di non aver frequentato il conservatorio... Sono entrato nel mondo della canzone perché seguivo mio padre che aveva un'orchestra con la quale compiva numerose tournée per tutta Europa. Un certo giorno decisi di aggregarmi a lui. Avevo 17 anni quando partii: due anni in Libano, due in Turchia, poi sono stato in Grecia, in Gemania ed in Spagna. Sono indubbiamente grosse esperienze che mi hanno permesso di conoscere le mentalità musicali di altri paesi. La produzione italiana forse non è molto venduta a livelli discografici, ma è apprezzata nella sua esecuzione in tutti i paesi del mondo. Comunque è appunto di questo periodo il mio debutto nel mondo della musica leggera. A quei tempi mi limitavo a cantare nell'ambito dell'orchestra paterna.

CL: Ma io so che tu già componevi!
CD: Ho assolutamente voluto dimenticare i primi tentativi di composizione. Penso non valga assolutamente la pena parlarne. Non mi interessa ricordare la prima canzone che ho composto. Mi considero autore, degno di questo nome, solo da quando sono riuscito a far cantare una mia canzone da un altro cantante, o meglio da una cantante, Delia, che si presentò a Sanremo con un mio motivo dal titolo "Per Amore Ricomincerei". Era l'edizione del 1972. La stessa estate ebbi una grossa soddisfazione, arrivando in finale con la canzone "Tu Mi Eri Scoppiata Nel Cuore" affidata alla voce di Renato, ex cantante dei Profeti. Tutto quello che era avvenuto prima è acqua passata. Ora sono concentrato sul futuro. Anzi, prima che tu me lo chieda, ti avviso che non ho nemmeno intenzione di parlarti del Disco Estate della scorsa edizione perché per me è passato anche lui.

CL: Parlami un po' di te!
CD: Be', mi rendo perfettamente conto che i lettori vorranno sapere qualche cosa di più di me, dato che è pochissimo tempo che il mio nome si è affacciato sulla scena della canzone, ma esiste un piccolo problema. Io sono essenzialmente timido, e parlare di me mi fa una strana sensazione. Ad esempio, non mi pongo assolutamente traguardi ambiziosi, tanto è vero che ho abbandonato il complesso di cui ero stato anche fondatore, e che adesso non sta andando niente male, e cioè "Flora Fauna E Cemento". Non mi andava la vita del complesso. Ho preferito la libertà d'azione come solista. E' molto più dura, ma non mi importa.

CL: Vediamo di inquadrare il tuo genere musicale. A che corrente pensi di appartenere?
CD: Sono senz'altro contro la corrente di coloro che fanno canzoni di consumo. Anche se nelle mie canzoni non tocco certi temi, non vuol dire che faccio delle cose banali. Canto l'amore, perché mi piace, lo sento e non ho nessuna intenzione di fare delle canzoni "opere". In questo non vado assolutamente d'accordo con mio fratello minore Stefano, il quale ha quinici anni e, come è naturale, impazzisce per la musica pop. Ho invece un altro fratello, maggiore, che si chiama Francesco, fa il pittore ed è più vicino a me, come idee. Decisamente non posso considerarmi un cantante pop, ma con ciò non voglio dire di non essere un cantante giovane e cosciente delle esigenze della musica moderna. Lascio, comunque, effetti e cose del genere ai complessi così detti "d'avanguardia". A me basta cantare l'amore per chi ci crede.

CL: E' una mia impressione, o tutti i giovani autori cercano di ripetere lo stile di Lucio Battisti?
CD: In effetti Battisti ha portato una ventata di novità nel mondo della musica leggera italiana, tanto da influenzare molti compositori. Per quanto mi riguarda, non la trovo una cosa del tutto sbagliata. In fondo è sempre molto meglio copiare un autore italiano che uno straniero. Certo che bisognerebbe avere il buon gusto di adattare alla propria personalità quanto si apprende da un altro. Confesso che anch'io sono stato influenzato dalla nuova correnre battistiana, però penso di averne assimilato solo i lati positivi, e cioè la ricerca di un linguaggio attuale e di un discorso musicale dignitoso, efficace.

CL: Senti, mi hai parlato delle esperienze vissute all'estero, ma forse ti sei dimenticato di parlarmi di una cosa che ti è capitata in Spagna, sai a cosa mi riferisco?
CD: Penso tu alluda al fatto che proprio in Spagna ho conosciuto la ragazza che adesso è mia moglie. Vedi, non è che non te ne volessi parlare, anzi, ma questo ti conferma che il passato per me è veramente passato. Infatti, ormai sono già sei anni che siamo sposati, io e Pilar, questo è il nome di mia moglie. Io avevo vent'anni. Oggi che ne ho ventisei, ho due splendidi bambini: Luca di quattro anni e Pablo di quasi sette mesi. Il matrimonio ha contribuito a farmi maturare e naturalmente ciò non mi dispiace, anzi ne sono felicissimo.
Immagine
Ciro Dammicco (1973)
Monoscopio. Ciro Dammicco: Il ragazzo con la valigia piena di musica (di Lello D'Argenzio, tratto dalla rivista Intrepido, 1973).
Lello D'Argenzio: Una tua canzone "Per Amore Ricomincerei" è andata a Sanremo cantata da Delia. Scrivi ancora canzoni per altri?
Ciro Dammicco: Per ora preferisco di no. Cerco soltanto buoni pezzi per me, dopo che "Così Era e Così Sia" ha avuto il riconoscimento della critica. Inoltre non ho più tanto tempo, ho iniziato a preparare lo spettacolo che porterò in tutt'Italia quest'inverno. Si tratterà di uno spettacolo di tutta musica in cui io e il mio complesso, "Zona Verde", cerchiamo di farla conoscere più che possiamo. Non sarò soltanto io a cantare e a suonare, ma ognuno di noi farà il suo pezzo da solista e cercherà di dare il meglio di sé. Forse inviterò per ogni serata un concertista che faccia dei pezzi classici. E' difficile che un giovane vada ai concerti, allora io proverò a portare la buona musica fino a loro. Tutti i miei risparmi li userò per questo spettacolo, spero che il mio sforzo venga capito ed apprezzato.

LDA: Lo fai per cercarti una popolarità?
CD: Assolutamente no. Per me il fenomeno del divismo, dei fans e altra roba di questo genere è finito. Non significa niente...
Tutti si aspettano da un giovane capellone come me chissà quale protesta. Io invece non reclamo, non scalpito, non mi dibatto fra mille dubbi. Io sto cercando soltanto la mia strada per poter dire qualcosa nella musica leggera... E' vero, ho vinto un premio e ne sono profondamente lieto perché avevo un po' di rabbia in corpo, dato che vedevo molta altra gente che con facilità straordinaria riesce a far incidere i propri pezzi che, molto spesso, non valgono niente. Ma era una rabbia che mi spingeva soltanto a far meglio, non ad invidiare i miei "concorrenti". Se vali, prima o poi qualcuno si accorgerà di te.

LDA: Pensi di averlo meritato questo premio?
CD: Sì, ma non per quello che ho fatto, ma per quello che farò. Vedi, io vivo nella musica da quando sono nato. In casa mia si mangiava pane e musica. Mio padre ci ha portati in giro per il mondo a suon di pianoforte, infatti era, ed è, un valente pianista che suonava in un'orchestra che si spostava spesso all'estero. Era inevitabile che quando finalmente ci fermammo in Italia, e precisamente a Milano, non continuassi le scuole ma mi dedicassi anima e corpo alla musica e precisamente al jazz. Le soddisfazioni non mi mancarono, perché come batterista fui chiamato in televisione e partecipai a vari spettacoli. Spesso ho sostituito anche Cuppini... Forse sto divagando, ma volevo farti capire che in tanti anni ho assorbito tanta cultura musicale che sono sicuro di poter rendere molto di più di quello che ho fatto finora. Ed è per questo che ancora oggi, appena posso, continuo a girare per il mondo insieme alla mia valigia, per conoscere la musica di altri paesi, per imparare il meglio da tutti...

LDA: Degli autori italiani quale apprezzi di più?
CD: Ormai sono anni che si ripete lo stesso nome: Battisti. E se lo merita. In ogni sua canzone c'è sempre un'idea nuova, un'idea pregevole. Ma quello che più conta è che riesce a far capire la sua musica a tutti... certo, sembra facile scrivere canzoni, ma non è così. Anche parlando di me si può dire che sono quello che ha scritto "Tu Mi Eri Scoppiata Nel Cuore", ma non sanno quanto è difficile scrivere un pezzo che piaccia sia al pubblico che a se stessi. E' molto più facile fare del jazz, suonare pezzi difficilissimi, essere un perfetto esecutore piuttosto che un valente autore.

LDA: Sei già sposato?
CD: Sì ed ho due figli. Perché mi sono sposato così giovane? Per la solitudine. Molti pensano che i cantanti abbiano un sacco di donne, ma invece si cambia spesso città e non si ha il tempo di conoscerne molte e si vive da soli. Allora si porta con sé la propria ragazza, quella che prima o poi diventa la compagna per tutta la vita. Io voglio molto bene alla mia famiglia, ma spesso per loro devo rinunciare ai miei viaggi, devo lasciare la mia valigia chiusa nell'armadio...
Intervista a Ciro Dammicco (2016)

dal minuto 3:28
Ultima modifica di BubbleGum TV il sab ott 02, 2021 14:10, modificato 2 volte in totale.
Red_Knight
Messaggi: 9
Iscritto il: lun ago 27, 2018 3:30

Re: Ciro Dammicco

Messaggio da Red_Knight »

Ciao Bubblegum, metti Lamù nell'elenco delle canzoni firmate da Dammicco e riporti l'anno e il titolo provvisorio, specificando "non accreditato in video". Hai trovato un accreditamento ufficiale da qualche parte?
francesca1000
Messaggi: 52
Iscritto il: gio apr 07, 2016 21:21

Re: Ciro Dammicco

Messaggio da francesca1000 »

Musicista

Ciro Dammicco ha iniziato la carriera artistica come musicista e compositore nei primi anni settanta nel gruppo I Bisonti. Successivamente fondò e fu il leader del complesso musicale Daniel Sentacruz Ensemble, con il quale raggiunse il successo nelle classifiche italiane ed internazionali, soprattutto grazie al brano Soleado (diffuso anche, riadattato, con il titolo When a child is born), singolo che vendette oltre 5 milioni di dischi e di cui oltre che interprete fu anche autore.[1]

Come compositore ha avuto successo in tutto il mondo, vendendo milioni di dischi e ricevendo alcuni riconoscimenti con dischi d'oro e di platino. Tra gli interpreti più famosi che hanno registrato suoi brani, figurano; Johnny Mathis, Mireille Mathieu, Kenny Rogers, Al Bano & Romina Power.

Tra le sue composizioni vanno menzionati brani quali; Soleado, Linda bella Linda, Todo el tiempo del mundo, On ne vive pas sans se dire adieu, Un prince en exile, Tranen lügen nicht, When a child is born
Produzione televisiva e cinematografica

Negli anni ottanta, ha iniziato la carriera di produttore televisivo negli Stati Uniti, dove ha vissuto per circa 5 anni, realizzando una serie di segmenti per la trasmissione televisiva Popcorn, per il gruppo Mediaset. Sempre in quegli anni incide il brano della sigla di "Lamù,la ragazza dello spazio". È stato il il fondatore e direttore artistico della prima Televisione musicale in Italia, Videomusic.

Nel 1986 ha cofondato la Eagle Pictures, società di distribuzione e produzione cinematografica, televisiva e Home video. In quindici anni la Eagle è diventata nel settore, una delle compagnie indipendenti italiane più importante. Della Eagle Pictures, ha ricoperto la carica di Amministratore e Vice presidente, con varie responsabilità operative, nell'acquisizione internazionale, produzioni italiane ed estere, cessione di diritti televisivi a RAI, Mediaset e altri canali televisivi e satellitari. Ha prodotto, alcuni Film internazionali, Miniserie televisive e film Tv.
Sport

Come attività sportiva ha praticato il taekwondo, arrivando a cintura nera 2 Dan. Inoltre, è stato Presidente del Todi F.C. per cinque anni, portando la squadra dalla prima categoria alla serie D, vincendo la Coppa Italia Serie D.
Vita privata
Ha quattro figli avuti da due mogli diverse: Luca, Pablo, Nathan e Charlotte. Vive a Breslavia (Wrocław-Polonia) con la sua attuale moglie.

non sò se all'epoca di linda bella linda....era sposato o aveva una relazione con Mara Cubeddu che poi tentò una carriera da solista con un certo successo come Viviana Andreattini con il nome di Viviven Vee che era l'altra corista
Avatar utente
BubbleGum TV
Messaggi: 329
Iscritto il: sab mag 05, 2012 0:52

Re: Ciro Dammicco

Messaggio da BubbleGum TV »

francesca1000 ha scritto:non sò se all'epoca di linda bella linda....era sposato o aveva una relazione con Mara Cubeddu ...
All'epoca di "Linda Bella Linda" (1976) era sposato con la sua prima moglie Pilar, la quale insieme a sua sorella Carmen saltuariamente prese parte al coro dei DSE.
Avatar utente
BubbleGum TV
Messaggi: 329
Iscritto il: sab mag 05, 2012 0:52

Re: Ciro Dammicco

Messaggio da BubbleGum TV »

BubbleGum TV ha scritto:Dammicco lascia Los Angeles agli inizi del 1984 con Daniele Baima Besquet con cui era arrivato, richiamato in patria per contribuire alla fondazione del canale TV VideoMusic del quale viene nominato direttore artistico.
BubbleGum TV ha scritto:Negli anni successivi Daniele Baima Besquet reclama la parternità dell'ideazione del canale musicale italiano, citando in causa la famiglia Marcucci (propretaria del canale).

Febbraio 1984: test di trasmissione di Videomusic sulle frequenze di Elefante TV, che anticipò l'arrivo del canale dal successivo Aprile.
Titoli elettronici in video: "Prodotto e Realizzato da Danny B. Besquet e Ciro Dammicco".
Rispondi