Il Segreto dei Seleniti - Cartoni Animati

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Il Segreto dei Seleniti - Cartoni Animati

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"Il Segreto dei Seleniti" è un lungometraggo di animazione del regista francese (di adozione) Jean Image, distribuito in Italia nel 1984 da Sampaolofilm in formato 16mm e successivamente in VHS Mastervideo (N°10 della collana "Cineteca Ragazzi").
La realizzazione dell tema del film venne affidata alla Saban Records, già responsabile delle sigle di diversi programmi televisivi trasmessi da Antenne 2, emittente televisiva francese che commissionò ad Image la realizzazione di questo secondo film sulla scia del successo e delle ottime recensioni ottenute da "Il Barone di Munchausen". La canzone "Le Secret des Sélénites" interpretata da Lionel Leroy (pseudonimo di Yves Martin) funge da tema di apertura e chiusura del film ed è stata mantenuta anche nell'edizione italiana.
Sulla copertina del disco pubblicato in Francia nel 1983 dalla Saban Records viene indicato erronemanete come interprete "Le Groupe Apollo", notoriamente pseudonimo di Jacques Cardona. Jacques Cardona è invece l'interprete della versione inglese di "Le Secret des Sélénites" utilizzata come tema del lungometraggio reintitolato per il mercato americano Moon Madness.
Dai titoli scorrevoli in video apprendiamo che il testo della versione francese "Le Secret des Sélénites" venne scritto da Alain Garcia, mentre il testo della versione inglese venne scritto da Dominique Mancinelli. Le musiche come sempre vennero composte da Shuki Levy, il risultato è un brano dolce ed orecchiabile, ma palesemente simile nel ritornello al celebre brano "Amoureuse" di Véronique Sanson (Malgioglio ne curò anche una versione italiana intitolata "Diverso Amore Mio"): tra il 1980 e il 1981 ben due album della Sanson vennero registrati o mixati al Sound Connection Studio di Los Angeles.

Yves Martin - Le Secret des Sélénites (Titoli di Apertura)
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Lyrics + traduzione in italiano (Versione Completa):
Le secret des Sélénites talisman de l'Infini caché dans la nuit du firmament!
Il segreto dei Seleniti (è un) talismano dell'Universo nascosto tra le stelle del firmamento
La promesse de longue vie convoitée par l'ennemi de la Lune et de ses habitants!
La promessa dell'immortalità desiderata dal nemico della Luna e dei suoi abitanti!
Le secret des Sélénites au beau milieu des stalactiques, dans la lumière d'un palais en plein coeur de la Lune
Il segreto dei Seleniti (nascosto) tra le stalattiti, nella luce di un palazzo al centro della Luna
Le secret des Sélénites au risque même de notre vie en combattant tous les Vertprés, nous l'avons défendu,
Il segreto dei Seleniti anche a rischio della nostra vita, sconfiggendo tutti i mostri verdi, noi l'abbiamo custodito,
Le secret des Sélénites...
Le secret des Sélénites Séleptre nous l'a donné pour nous remercier de nos mérites!
Il segreto dei Seleniti Séleptre ce l'ha donato per rendere grazie ai nostri meriti!
Aujourd'hui, longtemps après, quand je vois la Terre, j'hésite a vivre encore pour l'éternité...
Al giorno d'oggi, dopo molto tempo, osservando la Terra, non so se voglio ancora vivere in eterno...
Le secret des Sélénites au beau milieu des stalactiques, dans la lumière d'un palais en plein coeur de la Lune
Le secret des Sélénites au beau milieu des stalactiques, dans la lumière d'un palais en plein coeur de la Lune
Le secret des Sélénites au risque même de notre vie en combattant tous les Vertprés, nous l'avons défendu,
Le secret des Sélénites...
Ultima modifica di BubbleGum TV il mar ago 10, 2021 20:45, modificato 1 volta in totale.
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Re: Il Segreto dei Seleniti - Intervista a Yves Martin

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Yves Martin (1981)

E' stata recentemente trasmessa dalla radio francese VL Media una lunga intervista (Parte 1, Parte 2) a Yves Martin realizzata nel 2010 da Rui Pascoal. Questa intervista deve essere considerata una vera e propria perla per gli appasionati, in quanto oggi non sarebbe più possibile realizzarla. Yves Martin infatti è stato colpito da due ictus nel 2016 che lo hanno notevolmente provato fisicamente costringendolo ad un ricovero in una struttura specializzata.
Ho riassunto di seguito l'intervista dando risalto principalmente alle sue dichiarazioni sulla sua attività nell'ambito della produzione delle versioni francesi delle sigle televisive per la Saban Records, eliminando alcune futili digressioni (come quando gli viene chiesto di dare una definizione di corista o con quale artista moderno gli piacerebbe collaborare) ed aggiungendo alcuni personali spunti di riflessione e note a margine con informazioni o dettagli non diffusi in questa intervista. Sebbene sia stato descritto come una persona molto riservata che preferisce rimanere dietro le quinte (in effetti questa intervista deve essere considerata una rarità, non se ne conoscono altre), Yves Martin si è dimostrato affabile e a tratti anche scherzoso, ribadendo nel corso dell'intervista di essere una persona molto espansiva con le persone che conosce. Ha rigettato la possibilità di tornare a cantare le sigle televisive in quanto ha cessato questa attività, ma ha detto di essere attivo nell'ambito musicale e che gli piacerebbe continuare a comporre sigle televisive e colonne sonore.

Yves Martin ha raccontato di provenire da una famiglia modesta, i suoi genitori non erano musicisti ma entrambi i suoi due fratelli Jean-Pierre e Alexandre sono stati attivi nel settore musicale. Non ha studiato musica a scuola, ma da autodidatta ha imparato ascoltando i dischi degli artisti francesi e stranieri che gli piacevano. Ha debuttato alla metà degli anni '70 come corista dei cantanti francesi Jean-Pierre Savelli, Gérard Lenorman, Dave Levenbach, e del duo Shuki e Aviva. Poco più che ventenne, ha incontrato per la prima volta Haim Saban dopo un provino come corista per un medley di alcune cover di successi anni '60 presso lo Studio Condorcet di Tolosa, che ha paragonato allo Studio Abbey Road di Londra per il numero di artisti talentuosi che vi ha incontrato, tra cui Jacques Cardona e Roger Loubet (entrambi fondatori dello stesso studio). Trattasi del provino per i singoli "Discobeatlemania" e "Sixties Memories" pubblicati nel 1977 dalla primissima HS Records, entrambi interpretati da Jacques Cardona come voce principale con gli pseudonimi "DBM" e "Image". Entrambi i singoli sono stati distribuiti in Italia dalla Crisler di Christine Leroux (la discografica francese scopritrice di Lucio Battisti).

All'inizio del 1980 si è trasferito negli Stati Uniti, a Los Angeles ha rincontrato Saban iniseme a Shuki Levy e Noam Kaniel ed ha iniziato a lavorare con loro allo Studio Sound Connection. Ha descritto l'atmosfera dello studio come favolosa, lavoravano sempre tutti insieme, e trascorrendo tutta la giornata in studio era come se vivessero insieme. Quando lui cantava loro facevano i cori e viceversa, questa era la regola. Così come accaduto con il disco "A La Manière De Nono", in cui lui era la voce principale di Nonò (modificata con un morphing vocale per renderla robotica e dunque non identificata prima di questa intervista). Ha raccontato di una sana competizione tra artisti dello studio promossa dallo stesso Saban, come quando Saban convocò nel suo ufficio lui e Shuki sfidandoli a chi per prima fosse stato in grado di creare in tre minuti la sigla per il telefilm "Starsky e Hutch", sfida poi vinta dallo stesso Martin che ottenne così il contratto per il disco. Impiegarono poi due giorni per registrarla insieme anche con Noam, un tempo considerato molto lungo per quelli che erano i loro normali ritmi di lavorazione per una sigla. L'ispirazione per questo tipo di lavori la trovava principalmente guardando le immagini delle serie. Ha ricordato che i testi in francese di "Starsky et Hutch" vennero scritti da un giovane paroliere di nome Jean Clace (autore anche dei testi della sigla del telefilm "L'Amour Du Risque", "Cuore e Batticuore" in Italia).

Per quanto riguarda la scelta dello pseudonimo Lionel Leroy, immaginavo che potesse avere a che fare con una sua particolare ammirazione per il cantante Lionel Richie e che quindi potesse essere letto in suo omaggio anche come "Lionel Le Roy" ovvero "Lionel il Re". Yves Martin infatti ha pubblicato nel 1985 un singolo dedicato al cantante intitolato "Comme Dit Lionel Richie" e nel corso di questa intervista ha scherzato sulla sua voce paragonandola a qualcosa a metà tra quella di Stevie Wonder e quella di Lionel Richie (nel rispondere all'intervistatore che aveva definito la sua voce nelle sigle Saban Records come metallica). Ma evidentemente non era come io avevo immaginato, nell'intervista Martin ha detto che la scelta dello pseudonimo non è venuta da lui. Saban avrebbe scelto quel nome, come avrebbe potuto sceglierne qualunque altro, come è successo con lo pseudonimo Eric Lang per la sigla "Wonder Woman - Femme du Ciel", il primo pseudonimo scelto per lui dal produttore nel 1979. L'uso degli pseudonimi era giustificato da un problema di royalties, non era un artista in alcun modo remunerato dalla vendita dei dischi in quando il suo lavoro era da considerarsi principalmente come una sorta di apprendistato. Si considera ripagato professionalmente per aver lavorato alle sigle TV per Saban, avendo avuto la possibilità di fare esperienza e formarsi come musicista e compositore presso lo Studio Sound Connection di Los Angeles.

Ha ricordato di aver fatto diversi lavori per la televisione francese rimasti inediti, e di aver cantato anche in spagnolo (essendo di origine spagnola da parte di padre) la sigla de "La Balena Giuseppina" (provino eventualmente scartato, pubblicata la versione di Memo Aguirre). Nel 1981 ha prodotto e curato gli arrangiamenti della hit "Chacun Fait (C'Qui Lui Plait)", considerata il primo rap francese (Pino D'Angiò ne ha realizzato una cover intitolata "Una Notte Maledetta"), partecipando, pur non essendo accreditato, anche ai cori e al ritornello ma non all'interpretazione in quanto in quel periodo era dipendente della Saban Records (sebbene abbia precisato di non essere mai stato legato da un contratto di esclusiva con nessuna etichetta discografica definendosi artista libero). Nel 1981 inoltre, parallelamente alla registrazione delle sigle TV, sempre per la Saban Records ha inciso un singolo inititolato "Hey Joker" seguito l'anno succesivo da "Femme Musique", entrambi con il suo vero nome Yves Martin che non hanno però ottenuto il successo sperato. Negli anni succesivi sono usciti altri dischi con il suo vero nome Yves Martin ma non hanno avuto successo, sebbene siano stati apprezzati dalla critica. Una piccola curiosità: ha lavorato anche nell'ambito pubblicitario anche se non lo ha amato molto dal punto di vista artistico, nel 1989 ha realizzato tra l'altro il tema dello spot pubblicitario della Danone con protagonista Johnny Hallyday.

Il suo ultimo lavoro per Saban sarebbe dovuto essere la sigla della serie "L'Homme Qui Tombe à Pic" ("Professione Pericolo" in Italia), sul disco è accreditato il nome Lionel Leroy come interprete, ma in realtà la sigla venne registrata al suo posto da Haim Saban. Ha raccontato un interessante retroscena su questa sigla francese, non voleva proprio cantarla, ma non per capriccio. Voleva andar via da Los Angeles e tornare in Francia per seguire i suoi progetti e lavorare per altri artisti. Voleva chiudere con questo tipo di lavoro e non voleva più essere Lionel Leroy, dunque Saban gli disse, "Non vuoi esserlo ma lo sarai lo stesso. La faccio io!" E così Saban è diventato Lionel Leroy per un giorno, mantenedo la promessa e lasciando il nome Lionel Leory sul disco. Anche Noam Kaniel registrò al suo posto una sigla come Lionel Leory, quella di "Buck Rogers". Prima di andare via da Los Angeles, nell'Agosto del 1982 ha organizzato nella sua villa a Bel Air una festa a tema francese per la presentazione dell'album "Détective" di Gérard Presgurvic da lui prodotto e registrato allo Studio Sound Connection con l'ausilio dei tecnici e musicisti dello studio. Alla festa partecipò anche la celebre cantate Sheila, in quel periodo in vacanza a Los Angeles, invitata da André Torrent, amico comune nonché noto conduttore della radio francese RTL. Sheila venne conquistata dall'ascolto dell'album e chiese subito a Martin di poter collaborare con lui per il suo prossimo album. Un mese dopo si ritrovano insieme a Parigi dove Martin iniziò a produrre per Sheila l'album "On Dit", uscito poi nell'Aprile 1983. Comincerà così una lunga collaborazione con l'artista e dopo alcuni anni anche una relazione sentimentale che sfocerà in un matrimonio nel 2006, esattamente nel giorno del cinquantesimo compleanno di Martin. Dieci anni dopo i due si sono separati, ma Sheila non ha potuto divorziare legalmente da lui per via dei suoi problemi di salute. Come è noto, il posto lasciato libero da Yves Martin nell'interpretazione delle versioni francesi delle sigle Saban Records verrà occupato dal 1983 da Jacques Cardona, a seguire da Nick Carr ed infine da Claude Vallois.
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